SERVIVA IL COVID 19 PER ARRIVARE AD UN VACCINO CONTRO L’AIDS!

L’AIDS,Acquired Immune Deficiency Syndrome, venne identificato per la prima volta ad Atlanta nel 1981, fu’ scoperta esaminando i casi di cinque omosessuali di Los Angeles che mostravano sintomi simili alla polmonite. La stampa del tempo la denomino’ GRID “Gay Related Immune Deficiency” , ossia la peste gay!

Da cui inizio’ una persecuzione e discriminazione verso la comunita’ gay senza precedenti! Solo dopo accurate ricerche, gli scienziati evidenziarono che l’AIDS derivava da un virus (SIV) il quale, colpiva solamente le scimmie, ma che, a seguito di una mutazione divenne trasmissibile e mortale per l’uomo e prese il nome di HIV,Human Immunodeficiency Virus. Il virus causa un’infezione che, se non curata, porta all’AIDS. Questa malattia è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una vera e propria pandemia.

Tante cose dell’HIV sono in comune con il CoVID 19….dallo stesso genoma al decorso della malattia ….eppure dal 1996 esiste soltanto una terapia farmacologica che blocca il decorso della sindrome, ma non elimina il virus dall’individuo e nessun vaccino e’ stato mai realizzato sino ad oggi!

Dopo circa 40 anni e milioni di morti e un business pauroso, delle case farmaceutiche, dietro questo virus …finalmente e stranamente… la nuova tecnologia usata per il vaccino contro il Covid-19 è servita per mettere a punto un vaccino contro l’HIV: dopo 10 anni, un vaccino in sviluppo contro il virus dell’immunodeficienza acquisita (HIV) ha superato le fasi uno e due, il che lo pone sul punto di entrare nella fase tre per determinarne l’efficacia. Questo è ciò che diverse agenzie internazionali e media riferiscono di un vaccino chiamato Mosaico, sviluppato dal farmacista belga-americano Janssen in collaborazione con il National Institutes of Health (NIH) HIV Vaccine Trials Network (HVTN).

Secondo le informazioni, l’azienda ha utilizzato la stessa tecnologia utilizzata per il vaccino contro il  Covid-19 per sviluppare questo prototipo, che consiste in un adenovirus modificato, un comune virus del raffreddore geneticamente progettato per essere innocuo. Ad essa è stata aggiunta una combinazione di proteine dell’HIV in modo che il corpo creasse anticorpi contro i diversi ceppi del virus HIV, il che significa che il vero virus dell’HIV non sarebbe stato ricevuto né morto né attenuato da nessuno.

Uno dei principali ostacoli, dopo quattro decenni di pandemia di HIV, è che esistono molteplici ceppi, rendendo quasi impossibile sviluppare un vaccino efficace, ma il prototipo sviluppato da Janssen contiene immunogeni a mosaico; ciò significa che contiene molecole in grado di produrre una risposta immunitaria contro molti ceppi di HIV, il che lo renderebbe efficace contro qualsiasi versione del virus con cui la persona che riceve la dose entri in contatto.



Sperimentazioni cliniche

Questo vaccino è attualmente sottoposto a due tipi di test clinici, il primo dei quali si chiama Mosaico, ed è attualmente l’unico studio di vaccino contro l’HIV di fase 3 al mondo: la sperimentazione determinerà se il vaccino preverrà effettivamente l’infezione da HIV in 3.800 uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) e persone transessuali di età compresa tra i 18 e i 60 anni in Europa e in America e si prevede che duri dai 24 ai 36 mesi.

Il secondo test in corso è noto come Imbokodo e sta testando se il vaccino può prevenire l’infezione da HIV in 2.600 giovani donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni nei paesi dell’Africa meridionale e questo è nella fase 2.

Secondo gli ultimi dati forniti dall’UNAIDS nel luglio 2020, ci sono circa 38 milioni di persone che vivono con l’HIV nel mondo. Di questi, 25,4 milioni sono in trattamento antiretrovirale. Nel 2019, 1,7 milioni di persone sono state infettate di recente.

I risultati dei due studi saranno fondamentali per determinare se la diffusione dell’HIV nel mondo sarà finalmente fermata per sempre.